Considerazioni da praticante

E’ una grande gioia quella che provo, ogni volta che faccio un trattamento, nell’utilizzare le mie mani come se fossero delle altre orecchie, a cui potermi affidare per incontrare al meglio la persona che mi sta distesa di fianco.
La fiducia che nutro nell’ascolto delle mie mani, incontra la fiducia del ricevente; si affida alle mie mani, rendendo l’incontro da superficiale a profondo, dandomi possibilità di continuare a coltivare quest’arte sottile d’ascolto.
Cogliere le sfumature del linguaggio del corpo, lasciar che l’energia si manifesti e parli il suo linguaggio, senza bisogno di scambiarsi frasi per comprendere e spiegare. L’energia, ed il mondo interiore di ogni essere, ha bisogno di silenzio perché si possa esprimere, senza necessità di parole. Utilizzare le mani per conversare con il corpo significa incontrare l’essere prezioso che ognuno è, dare la possibilità al ricevente di riconoscersi profondamente nel suo essere, nella sua realtà del momento, risvegliando la consapevolezza del suo istante, delle sue necessità, del suo cambiamento.
Ogni “domanda” del corpo che arriva alle mani può avere attraverso di esse delle “risposte”, giuste pressioni come atto del cuore.