L’evoluzione del praticante Zen Shiatsu

Il praticante Zen Shiatsu, sulla via da diversi anni, inevitabilmente si dovrà confrontare con aspetti di studio sempre più articolati e complessi da bilanciare con il necessario “lasciar andare” per poter praticare al meglio: centrato nell’addome, in apertura di cuore ed in rapporto con il proprio punto Yin Tang, meglio conosciuto come “Terzo occhio“.
La centratura in hara è la pratica dei primi livelli, che continuerà ad essere compagna perenne in tutti i momenti di vita.
Così come l’apertura del cuore, essere in contatto profondo con il proprio Shen e poterlo così riconoscerlo negli altri.
Il punto Yin Tang , “stanza dei sigilli” è uno tsubo extra meridiano, posizionato tra le arcate sopraccigliari è anch’esso un punto importantissimo che un praticante Zen Shiatsu è bene che coltivi.
Considerato dall’energetica cinese indiana e dagli sciamani, è il punto della calma e della trasformazione.
Il terzo occhio rappresenta il superamento di tutte le dualità ed i conflitti. L’aspetto duale lo possiamo trovare nei due punti posizionati vicini a Yin Tang, V1.
Il terzo occhio è una zona molto complessa. Da un punto di vista evolutivo, la comprensione delle cose passa attraverso l’intellettualità. Questa fase può essere spesso fonte di frustrazione perché con l’intellettualità non è possibile comprendere tutto. Per raggiungere le comprensioni più alte, “celesti” è necessario vivere il punto della spiritualità Yin Tang attraverso l’armonizzazione, ossia il superamento della dualità.
Conoscendo pratiche sempre più raffinate e profonde, sarà necessario studiare ma parallelamente abbandonarsi soprattutto durante la pratica. Abbandonare il bisogno di capire, perché questo atteggiamento non darà mai la piena soddisfazione del raggiungere la comprensione. Sembrano due indicazioni in conflitto ma non è così, anche questa visione è bene abbandonarla.
Più si pratica in direzione del lasciar andare l’intellettualità, più si svilupperà l’inclinazione ad abbandonarsi al flusso, ciò permetterà di superare rabbie e frustrazioni. Recepire l’essenza delle cose è l’atteggiamento che consente di collegarsi al proprio vero sé, percepire l’unione con il cosmo, il divino, dove tutto è chiaro e fluido.
Joshin Elisabetta Galani

L’evoluzione del praticante Zen Shiatsu